Una ciclicità ormonale che cambia nel breve termine: anche nell’arco del mese, ma che cambia nel corso delle diverse fasi della vita: età pre puberale, età fertile, la pre-menopausa e infine la senilità. Tutti aspetti che coinvolgono la stessa donna e che ne cambiano continuamente le esigenze nutrizionali e l’impatto che la dieta può avere su di lei.
Il 70% delle persone che si mettono a dieta – escludendo il settore sportivo – sono donne.
Nella maggior parte delle famiglie ancora oggi chi si occupa di cucina, di accudire e nutrire i figli e più in generale la famiglia è la donna e questo porta a vivere il rapporto con il cibo in modo unico e particolare, spesso complicando il percorso dietetico se si cerca di ignorare questo fattore.
Sono solo alcuni esempi di interesse prettamente femminile.
Le patologie autoimmuni colpiscono nell’80% dei casi le donne, seppure con rapporti uomo/donna variabili in base alla specifica patologia.
- Ipotiroidismo di Hashimoto
- Artrite reumatoide
- Psoriasi
- Fibromialgia
Sono esempi di patologie con forte prevalenza femminile e che possono essere supportate da una adeguata alimentazione.
Ma per quale motivo le donne sono più soggette a queste patologie?
Gli ormoni sessuali sarebbero coinvolti nella risposta immunitaria stimolando i linfociti T e B. La prolattina, che è un ormone tipicamente femminile e “immuno-stimolatorio”, inoltre un ruolo decisivo sarebbe svolto in particolare dal cromosoma X, presente con due copie nelle donne e con una negli uomini. Questo cromosoma, infatti, presenta diversi geni direttamente coinvolti nelle risposte immunitarie, ad esempio per i linfociti T regolatori.